Interviste - Davide Pelullo

- PARLACI UN PO’ DI TE, PRESENTATI AL PUBBLICO DI LETTORI: CHI SEI? CHE TIPO DI FORMAZIONE HAI (HAI FREQUENTATO SCUOLE DEL FUMETTO? SEI AUTODIDATTA), QUALI SONO I TUOI GUSTI IN FATTO DI FUMETTI?
Sono Davide Pelullo o, come mi conoscono alcuni su internet, Mr. Pidge!
Sono nato a Maggio del 1999 e fin da piccolo ho avuto la passione per il disegno e non ricordo un momento dove pensavo ad altro (oltre che giocare ai Pokèmon), ho studiato al liceo artistico di Reggio Emilia e ad oggi continuo a disegnare come un matto.
Ora ho 21 anni e fra poco concluderò il corso di “Game Artist” della Accademia NEMO di Firenze.
In fatto di fumetti preferisco quelli dai colori forti e divertenti, dove la parte visiva e il character design fa da padrone. Generalmente i miei gusti in fatto di media visivi riflettono i miei gusti di artista: se mi ispira o se è qualcosa che mi fa dire “lo voglio fare anche io” è molto probabile che entri nelle mie classifiche.
- PERCHE’ FAI QUESTO LAVORO? QUAL E’ IL TUO OBBIETTIVO?
Ho scelto il fumetto perché al momento è il mezzo più efficace che ho per esprimermi, sia visivamente e artisticamente, che concettualmente.
Parallelamente alla mia crescita come persona sto scoprendo che anche io posso essere un “protagonista” e avere qualcosa da dire, dare il mio contributo e fare in modo che abbia un valore. Sta tutto nel capire cosa dire e sfruttare al meglio i mezzi per farlo.
- CHE PROGETTO HAI REALIZZATO PER TATAI LAB, E CHE PROGETTO STAI REALIZZANDO (senza spoiler), CE NE PUOI PARLARE?
Per Tatai lab sto lavorando al mio fumetto d’esordio “Basilio”, un autoconclusivo dallo stile cartoon con protagonista un piccolo mago apprendista ambientato in un mondo contemporaneo.
Ho lavorato come autore completo ed era la prima volta che mi cimentavo nella scrittura e progettazione di una storia così lunga. In un certo senso se penso al me stesso di 2 anni fa direi
che non era pronto per un progetto del genere, e invece ho imparato tanto durante il tragitto. Vedere il mio primo fumetto prendere forma giorno dopo giorno mi sta dando tante soddisfazioni!
- COSA PENSI DEL MERCATO DEL FUMETTO OGGI, SIA PER QUANTO RIGUARDA QUELLO ITALIANO CHE INTERNAZIONALE, ANCHE IN RELAZIONE AD ALTRI MEDIA DI INTRATTENIMENTO (VIENE DA PENSARE, SUBITO, PER ESEMPIO AI VIDEOGIOCHI)?
Ancora non penso di potermi definire un vero appassionato di fumetti, persino come lettore sono abbastanza acerbo, né tanto meno sono così consapevole del mercato. Essendo però un assiduo consumatore di altri media come videogiochi o serie animate, qualche considerazione posso farla.
Raccontare un concetto, una storia o dei personaggi in un fumetto in modo efficace richiede il lavoro di molte meno persone rispetto ai media citati prima, sicuramente più “spettacolari”.
Per questo vedo nel fumetto un’ occasione per esprimere forti idee di design e di stile mentre in un videogioco o in un film l’ opportunità per approfondire quest'ultime meglio e celebrarle in eventuali futuri adattamenti. Non mentirei se dicessi che ingenuamente desidero tanto che un giorno inclinando l’analogico del pad possa controllare un personaggio di una delle mie storie
- QUALI SONO I “PRO”DI FARE IL LAVORO DI FUMETTISTA?
I “pro” di tutti i lavori da freelance: poter gestire autonomamente i propri orari di lavoro e crearsi così una routine su misura. Insieme ai “pro” dei lavori creativi: alla fine della giornata, del mese, dell’anno ho un progetto vivo, che posso dire mi appartiene veramente. Poi dai… che bello fare i disegnini!
- E I “CONTRO”?
Per ora il mal di schiena e la cintiq che bolle in estate… ma sono sicuro che ce ne saranno altri, man mano che entrerò nel settore li scoprirò tutti!
- CHE IMPATTO HANNO (/HANNO AVUTO) I SOCIAL MEDIA NEL TUO STILE, NEL TUO MODO DI LAVORARE E NEGLI OBIETTIVI CHE TI PONI DI RAGGIUNGERE?
Ho iniziato a pensare al disegno più seriamente in seconda superiore quando mi approcciai al disegno digitale e cominciai a interagire e conoscere altri artisti (alcuni li seguo tutt’ora!) su Facebook, Instagram, Deviantart e anche sull’ormai dimenticato Tsu!
Senza i social non avrei mai avuto un metro di giudizio per i miei lavori, vedere quello che producono gli altri, dal grande concept artist al mio compagno di corso, mi dà molta motivazione.
Mantenere una buona presenza online è uno dei miei obietivi e, anche se ultimamente con il lavoro ho un po' trascurato i miei social, di default sono attualmente attivo sia su Facebook che su Instagram. Vorrei che questo non diventi, però, un'ossessione.
Crescere come artista è quello che mi importa, diventare virale è un’altra cosa (le due cose non si escludono a vicenda!).
- COME VEDI IL FUTURO DEI FUMETTI? COME VORRESTI SI EVOLVESSERO, SOPRATTUTTO IN RIFERIMENTO AL MERCATO E AI LETTORI ITALIANI?
Di sicuro mi immagino qualcosa che coinvolga il mondo digitale e che favorisca il cross-media, senza per questo rinunciare all’unicità della stampa e dell’oggetto fisico.
Nel pratico è difficile da definire, immaginate un futuro dove sempre più persone sono emozionate per l’uscita di un nuovo fumetto nello stesso modo in cui ora lo sono per il nuovo episodio della loro serie preferita o per il day one del gioco del momento.


