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Interviste - Francesco Castelli

4 Febbraio 2021
Francesco Castelli

- PARLACI UN PO' DI TE, PRESENTATI AL PUBBLICO DI LETTORI: CHI SEI? CHE TIPO DI FORMAZIONE HAI (HAI FREQUENTATO SCUOLE DEL FUMETTO? SEI AUTODIDATTA), QUALI SONO I TUOI GUSTI IN FATTO DI FUMETTI?
Ciao amici lettori, sono un disegnatore che si muove tra l’animazione e il fumetto, anche se a volte mi capitano altri lavori: pubblicità, illustrazioni, restyling di personaggi già esistenti… mi piace sperimentare ma soprattutto amo continuare a studiare perché raga, qua se ti fermi invecchi. Ho studiato in giro per il mondo e adesso, grazie a questa pandemia, sono tornato virtualmente a Los Angeles e mi sto specializzando in storyboarding. I miei fumetti preferiti sono quelli con uno stile semplice ma deciso. Ad esempio ultimamente sono in fissa con “Gen Pet” di Damian e Alex Fuentes e amo l’umorismo di Tèbo.

- PERCHE' FAI QUESTO LAVORO? QUAL E' IL TUO OBBIETTIVO?
 Amo questo lavoro, sono felice e il mio goal è quello di poter continuare a farlo per sempre e sempre meglio. I fumetti sono stati la mia ancora di salvezza quando, per un certo periodo, avevo lavori che facevo solo “per soldi”. Per questo devo ringraziare i miei soci, Tommaso Valsecchi e Valentina Grassini, con cui sono partito.
In generale mi piacerebbe avere più lettori ma posso dire che, preferisco fare quello che amo e con pazienza farmi scoprire da lettori affini, piuttosto che fare cose che “piaceranno sicuramente” ma che non mi interessa fare. Quest’ultima cosa per me è solo lavoro... il bello è quando le due cose coincidono e a volte succede!
P.S. Qualcuno (F.F.) una volta mi disse che non si fanno tanti soldi coi fumetti... per quelli devi fare il dentista o il politico. Aveva ragione.

- CHE PROGETTO HAI REALIZZATO PER TATAI LAB, E CHE PROGETTO STAI REALIZZANDO (senza spoiler), CE NE PUOI PARLARE?
Dopo GreenHell, l’episodio extra in The Last Game II e GreenHell2 (con Alex Crippa e Kapa) che è pronto e batte come Jumanji per uscire, sto lavorando con il mio gruppo i “Silly Nostalgic Kids” a “Gli ultimi Giorni”, una serie di tre libri realizzata in tecnica tradizionale che mi sta facendo accettare e superare alcuni limiti che avevo col digitale.
Avrei anche delle cosette in ballo con Francesco Vacca e Alex Crippa ma per ora direi di essere già abbastanza preso.

- COSA PENSI DEL MERCATO DEL FUMETTO OGGI, SIA PER QUANTO RIGUARDA QUELLO ITALIANO CHE INTERNAZIONALE, ANCHE IN RELAZIONE AD ALTRI MEDIA DI INTRATTENIMENTO (VIENE DA PENSARE, SUBITO, PER ESEMPIO AI VIDEOGIOCHI)?
È dai primi anni del duemila che sento dire che il mercato del fumetto è morto. Però continuo a vedere fumetti e fumetti e nuovi fumetti e ancora più fumetti.
Penso che fare fumetti originali sia il massimo oggi, perché hai la possibilità di venderli come concept per una serie tv, film o videogame. Pensate a “Kipo” o a “The end of the fucking world” o a “The boys” ecc.

- QUALI SONO I "PRO" DI FARE IL LAVORO DI FUMETTISTA?
Ti immedesimi in personaggi e vivi situazioni che non vivresti altrimenti, ritrovandoti ogni giorno in un mondo diverso. Inoltre conosci gente splendide, i lettori, altri artisti... e resti giovane perché non arrivi mai alla fine del percorso: sei costantemente a scuola.
E ti rende ogni giorno più forte.

- E I "CONTRO"?
Avere una deadline mi stressa.
A volte conosci anche gente di merda.
Ma la cosa peggiore è che i tuoi disegni, una volta pubblicati, sono te stesso nudo sul palco di un teatro pieno. Non è sempre facile da gestire come situazione.
E non è neanche facile quando il libro non vende. Tu, dietro a un tavolino, da solo con zero persone che ti cagano.
E a volte vorresti poterti fermare a respirare... ma non decidi tu quando.
Insomma, sapete quante volte mi chiedo “perché lo faccio?”. Ma poi lo so che non riuscirei a farne a meno, i pro vincono su tutto.

- CHE IMPATTO HANNO (/HANNO AVUTO) I SOCIAL MEDIA NEL TUO STILE, NEL TUO MODO DI LAVORARE E NEGLI OBIETTIVI CHE TI PONI DI RAGGIUNGERE?
Mi diverte fare delle live e parlare e disegnare con chi ha voglia di ascoltarmi.
Una volta i numeri mi preoccupavano ma adesso sono guarito.
Ho deciso di restare sui social ma senza preoccuparmene. Preferisco spendere tempo e soldi studiando il mio lavoro e non studiando “marketing”.

- COME VEDI IL FUTURO DEI FUMETTI? COME VORRESTI SI EVOLVESSERO, SOPRATTUTTO IN RIFERIMENTO AL MERCATO E AI LETTORI ITALIANI?
Non lo so... una volta pensavo ai fumetti digitali. Ma richiedono un editing diverso e secondo me, si trasformano in un prodotto differente dal cartaceo.
Secondo me il fumetto deve restare quell’oggetto fisico che conosciamo tutti. Ma vorrei che i lettori fossero più curiosi e “attivi”, cercando un bel libro, adatto a loro anziché fermarsi (quasi tutti) al primo livello, dove trovate tutti i fumetti fatti “per soldi”, in poco tempo e senza un briciolo di passione. Li trovate in libreria e spesso sono quelli più in vista. Sono quelli vicino ai libri di Al bano e Fabio Volo.

 

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