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Interviste - Francesco Vacca

12 Gennaio 2021

Con questo post inauguriamo una serie di interviste che stiamo realizzando con gli autori della nostra casa editrice.
Un modo per conoscerli meglio, approfondire il loro lavoro e anche cercare di comporre un piccolo "puzzle" di quella che potrebbe essere la situazione del mercato dei fumetti in Italia (e all'estero), vista dagli occhi degli "addetti ai lavori".
Curiosi? E allora si parte! Con una bella intervista a Francesco Vacca!

 

- PARLACI UN PO' DI TE, PRESENTATI AL PUBBLICO DI LETTORI: CHI SEI? CHE TIPO DI FORMAZIONE HAI (HAI FREQUENTATO SCUOLE DEL FUMETTO? SEI AUTODIDATTA), QUALI SONO I TUOI GUSTI IN FATTO DI FUMETTI?
Ciao a tutti. Sono Francesco Vacca, sceneggiatore per Panini-Disney, Bugs Comics… e ovviamente Tatai Lab! Il mio percorso inizia con il corso di sceneggiatura alla Scuola Romana dei Fumetti e con la pubblicazione di un volume storico e una miniserie fantascientifica per un piccolo editore.
Da lettore sono abbastanza onnivoro, anche per la necessità di mantenermi aggiornato sulle uscite. Ho però una carta predilezione per la fantascienza, per lo storico e per l’umoristico.
 

- PERCHE' FAI QUESTO LAVORO? QUAL E' IL TUO OBBIETTIVO?
Perché, oltre a essere un lavoro, è una sorta di… vocazione. Scrivo storie da sempre e - a un certo punto - ho deciso che sarebbe stato ciò che avrei fatto “da grande”. Anche se non ero proprio più giovanissimo (i trenta si avvicinavano inesorabili…) quando ho deciso di mettermi in gioco a livello professionale, trasformando una passione nel mio lavoro.
Durante lo sciagurato 2020 ho raggiunto un importante step e adesso, molto banalmente, potrei dire che il mio obiettivo è quello di fare sempre meglio.
(Ah, sì, vorrei poter scrivere una storia di Star Wars. Ecco. Chiedo troppo? :P )
 

- CHE PROGETTO HAI REALIZZATO PER TATAI LAB, E CHE PROGETTO STAI REALIZZANDO (senza spoiler), CE NE PUOI PARLARE?
Il mio esordio per Tatai Lab è avvenuto con Shuricat, insieme alla talentuosissima Sara Rossi. Volume che, come alcuni già sapranno, avrà un seguito a breve. E non solo… ma non dico altro! Se non… “aspettatevi più Shuricat di quanto immaginate!”.
Ho anche collaborato al “revival” di Wondercity, scrivendo la sceneggiatura del settimo albo in occasione dell’uscita del cofanetto della prima stagione, a Lucca Comics 2019. E mi sto occupando dei testi dei volumi della serie Luxastra.
Attualmente è in lavorazione un fantasy storico per i disegni di Ale Kapakkione. Un volume a cui tengo moltissimo e do cui non vedo l’ora di dire qualcosa si più (e intanto sbirciate sui suoi social, o sui miei, se volete vedere qualche anticipazione…)
 

- COSA PENSI DEL MERCATO DEL FUMETTO OGGI, SIA PER QUANTO RIGUARDA QUELLO ITALIANO CHE INTERNAZIONALE, ANCHE IN RELAZIONE AD ALTRI MEDIA DI INTRATTENIMENTO (VIENE DA PENSARE, SUBITO, PER ESEMPIO AI VIDEOGIOCHI)?
Domanda difficile, alla quale non mi sento di dare una risposta precisa. Si parla da anni di una crisi del fumetto e, se è vero che le vendite complessive sono diminuite rispetto a qualche decennio fa, è altrettanto vero che c’è un’offerta vasta come non mai. Probabilmente sono calati numericamente i lettori a fronte di un pubblico più preparato e che, al contempo, non vede più il fumetto come passatempo usa e getta, ma come un medium che non ha nulla da invidiare a quelli tradizionalmente considerati più nobili. E qui si potrebbe aprire un discorso su cui sono già stati fatti scorrere fiumi di inchiostro (soprattutto digitale) circa il riconoscimento del fumetto come arte o letteratura, che passa per il tentativo di “nobilitarlo” tramite l’apposizione di etichette come “graphic novel”. Senza impelagarci in tali questioni, pensiamo piuttosto che, dopo la crisi forzata causata dalla pandemia, pare che ci siano ottimi segnali di ripresa del mercato del fumetto, tanto in Italia quanto all’estero.
 

- QUALI SONO I "PRO" DI FARE IL LAVORO DI FUMETTISTA?
Invento storie. Spazio tra mondi e personaggi di fantasia. Cosa potrebbe esserci di più bello?
 

- E I “CONTRO”?
Fatico a trovarne… e non è una risposta di circostanza!
Come ogni lavoro, ovviamente, non è sempre tutto semplice e non mancano le difficoltà. Ma quale lavoro…. anzi, quale ambito della vita non li ha? Prima di riuscire a fare del fumetto la mia unica occupazione, ho lavorato in altri campi… quello che qualcuno chiamerebbe “il lavoro vero”, per intenderci. Beh, dopo anni di “lavoro vero” faccio fatica a trovare dei “contro” nel lavorare con i fumetti!
 

- CHE IMPATTO HANNO (/HANNO AVUTO) I SOCIAL MEDIA NEL TUO STILE, NEL TUO MODO DI LAVORARE E NEGLI OBIETTIVI CHE TI PONI DI RAGGIUNGERE?
Ammetto di essere un pessimo utilizzatore dei social. Ho sia Facebook che Instagram e li uso soprattutto per condividere aggiornamenti sul mio lavoro. Ma sono poco assiduo. Questo sicuramente è anche dovuto alla natura del lavoro di sceneggiatore. Per un disegnatore, i social media sono un modo per farsi pubblicità, per mostrare in tempo reale i work in progress, per annunciare la disponibilità a realizzare commission e via dicendo. Per uno sceneggiatore… niente di tutto questo! Non posso postare pezzi di sceneggiatura (e a dirla tutta sarebbero post parecchio noiosi!) e, per via dei tempi tecnici di realizzazione di un fumetto, tra quando scrivo e quando si passa ai disegni (o all’uscita della storia) trascorrono parecchi mesi… se non di più.
I social funzionano in differita, per me: “Ehi, ciao! Guardate, è uscita questa storia. In realtà ci ho lavorato un anno fa e adesso sto lavorano a un’altra cosa di cui vorrei davvero tanto parlare… ma non posso farlo! Ve lo dirò tra qualche mese, quando nel frattempo sarò presissimo da un qualche ulteriore progetto che non vedrete se non in un futuro ancora più lontano!”
Insomma, i social hanno ben poco impatto nel mio lavoro.
 

- COME VEDI IL FUTURO DEI FUMETTI? COME VORRESTI SI EVOLVESSERO, SOPRATTUTTO IN RIFERIMENTO AL MERCATO E AI LETTORI ITALIANI?
Alcuni anni fa, quando sono usciti i primi smartphone, ci sono stati dei tentativi di adattare il medium fumetto a queste nuove piattaforme. Mi pare che, ad oggi, tutti questi esperimenti si siano arenati e che la strada si sia rivelata fallimentare. Forse perché il medium fumetto è maturo così com’è, e non necessità di ulteriori evoluzioni.
Piuttosto il futuro (ma infondo già il presente) è nella transmedialità: nel declinare un prodotto narrativo su più media interconnessi… e in questo Tatai Lab sta già facendo la sua parte con Lumina, che è fumetto, romanzo e colonna sonora.

 

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