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Interviste Martina Mastroieni

22 Febbraio 2021

Appassionata ed entusiasta, proprio come la sua co-autrice Marta, Martina Mastroieni ci racconta un po' di sé - non vediamo l'ora possiate leggere Hidden Under the Sun, la prima graphic novel di questo dolce e potente duo di autrici <3

- PARLACI UN PO' DI TE, PRESENTATI AL PUBBLICO DI LETTORI: CHI SEI? CHE TIPO DI FORMAZIONE HAI (HAI FREQUENTATO SCUOLE DEL FUMETTO? SEI AUTODIDATTA), QUALI SONO I TUOI GUSTI IN FATTO DI FUMETTI?
Ciao! Mi chiamo Martina e sono un’illustratrice appassionata di story telling! Dopo aver frequentato il liceo artistico ho conseguito una laurea triennale in pittura e tra il 2017 e il 2020 ho frequentato il corso di entertainment design presso l’accademia Nemo di Firenze.
Quello per la narrazione è un interesse che ho coltivato da autodidatta e che ho portato avanti parallelamente al mio percorso artistico, con lo scopo di ideare racconti da poter illustrare o tradurre in forma di fumetto. Per mia fortuna sono cresciuta in un ambiente familiare che condivideva con me l’interesse per la narrazione visiva e per questo motivo ho sempre avuto a disposizione una grande varietà di fumetti.
Ho letto un po’ di tutto, dai Bonelli, ai i Marvel, alle graphic novel europee ai manga scoperti durante il periodo del liceo. Per quanto riguarda il mio attuale gusto in fatto di fumetti, posso dire che quelli che più mi appassionano sono per la maggior parte Fantasy, Urban Fantasy, Slice of life...quindi direi che i miei gusti si sviluppano principalmente intorno a questi generi.
Ad oggi tra gli autori che più ammiro ci sono Jen Wang, Minna Sandberg e Brian Lee O’malley.

- PERCHE' FAI QUESTO LAVORO? QUAL E' IL TUO OBBIETTIVO?
Voglio ideare storie che desidererei leggere.

- CHE PROGETTO HAI REALIZZATO PER TATAI LAB, E CHE PROGETTO STAI REALIZZANDO (senza spoiler), CE NE PUOI PARLARE?
Quella con Tatai è la prima collaborazione editoriale alla quale prendo parte come sceneggiatrice e questo di sicuro mi crea una certa emozione e anche tanto nervosismo!
Il progetto che ho sviluppato insieme a Marta Todeschini si chiama Hidden Under the Sun, una graphic novel urban fantasy di 200 pagine, dall’impronta grafica pop-cartoon e i toni umoristici. La storia ha come protagoniste due maghe freelance, Sal e Grey, che si ritroveranno a vivere un’avventura che le porterà a domandarsi quale sia il loro posto nel mondo.
Senza fare spoiler, posso riassumere il contenuto del fumetto in poche parole chiave: fallimenti, varchi dimensionali e cibo cinese.

- COSA PENSI DEL MERCATO DEL FUMETTO OGGI, SIA PER QUANTO RIGUARDA QUELLO ITALIANO CHE INTERNAZIONALE, ANCHE IN RELAZIONE AD ALTRI MEDIA DI INTRATTENIMENTO (VIENE DA PENSARE, SUBITO, PER ESEMPIO AI VIDEOGIOCHI)?
Nel panorama internazionale, il mercato del fumetto si sta evolvendo sfruttando non solo l’editoria canonica, ma facendosi strada attraverso nuovi canali.
Oggi si possono vedere indipendenti realizzare antologie grazie a campagne di crowdfunding o webcomic artists farsi finanziare direttamente dai lettori per portare avanti i propri progetti e infine anche stamparli.
Da autrice, ma anche da lettrice, trovo che queste nuove modalità di produzione siano entusiasmanti! Sicuramente mi dà molta speranza vedere sempre più fumettisti ricorrere a metodi nuovi per far continuare la propria produzione artistica e mi dimostra anche quanto il fumetto sia un mezzo resistente.
Differentemente da altri medium che necessitano di un minimo di budget per essere prodotti, il fumetto nasce principalmente dalla sola volontà di chi lo vuole fare e trovo splendido che gli autori abbiano trovato i modi più creativi per diffondere le loro opere!

- QUALI SONO I "PRO" DI FARE IL LAVORO DI FUMETTISTA?
I “pro” sono tanti, ma il più importante per me, è quello di poter far crescere una storia e dei personaggi fino a vederli diventare completi e reali.
Creare qualcosa di davvero tuo, e dare vita ad un’idea che prima non esisteva, è la sensazione più bella del mondo!

- E I "CONTRO"?
Probabilmente confrontarsi con un mercato che pur troppo il più delle volte chieda agli autori di lavorare al massimo delle forze per un compenso inadeguato...e il fatto che molte persone al di fuori di questo ambito pensino che quello del fumettista non sia un lavoro rispettabile tanto quanto altri impieghi.

- CHE IMPATTO HANNO (/HANNO AVUTO) I SOCIAL MEDIA NEL TUO STILE, NEL TUO MODO DI LAVORARE E NEGLI OBIETTIVI CHE TI PONI DI RAGGIUNGERE?
Non ho una grandissima dimestichezza con i social media, ma non ho particolari difficoltà a condividere i miei progetti online. Vedo i social come un ottimo mezzo per relazionarmi sia con realtà lavorative, che con i miei colleghi e penso che offrano la possibilità di entrare in contatto con opere e autori da qualsiasi parte del mondo.
Nonostante esponga il mio lavoro su internet, non ambisco a conseguire nessun tipo traguardo correlato alle piattaforme che utilizzo, ma cerco di sfruttare gli strumenti che i social mi offrono per poter avere del materiale che sia di facile reperibilità.

- COME VEDI IL FUTURO DEI FUMETTI? COME VORRESTI SI EVOLVESSERO, SOPRATTUTTO IN RIFERIMENTO AL MERCATO E AI LETTORI ITALIANI?
Parlando del futuro dei fumetti in Italia, in questo momento non posso non pensare che per via del periodo che stiamo vivendo ci dovremo aspettare un grosso cambiamento riguardo gli eventi fieristici e le modalità di distribuzione.Non sappiamo per quanto non si potranno organizzare grossi raduni e credo che nel prossimo futuro sarà necessario prepararsi a sostituire i festival con eventi dedicati, che vedranno una piccola affluenza o che saranno completamente convertiti in incontri digitali.
Sicuramente sarà necessario un massiccio ricorso alle vendite online e quello che spero è di vedere più case editrici potenziare il proprio e-commerce (Tatai ne è un ottimo esempio) così da ricorrere il meno possibile a colossi della distribuzione.
Parlando invece del futuro dei fumetti al di fuori dell’emergenza attuale, quello che sicuramente vorrei, sarebbe vedere più varietà di autori e di stili.
Per arricchire il panorama fumettistico italiano credo sia indispensabile aprire le porte al nuovo, permettendo a quanti più giovani di entrare a far parte di questa realtà, ampliandola in termini estetici e narrativi.

 

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