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Interviste - Valentina Grassini

17 Febbraio 2021
Valentina Grassini

E' una dei tre componenti del collettivo "Silly Nostalgic Kids" - maestra del colore, è entrata da pochissimo in Tatai Lab con il progetto "Gli ultimi giorni", un progetto di stampo post-apocalittico scritto da Tommaso Valsecchi e disegnato dall'ormai nostro autore "fisso" Francesco Castelli!
Buona lettura!

- PARLACI UN PO' DI TE, PRESENTATI AL PUBBLICO DI LETTORI: CHI SEI? CHE TIPO DI FORMAZIONE HAI (HAI FREQUENTATO SCUOLE DEL FUMETTO? SEI AUTODIDATTA), QUALI SONO I TUOI GUSTI IN FATTO DI FUMETTI?
Buongiorno! Sono una colorista di fumetti, libri per ragazzi e illustratrice per l’Editoria infantile. Dopo gli studi alla Scuola del Fumetto, a Milano, non ho mai smesso di partecipare a workshop e laboratori sparsi per tutta Italia. L’anno scorso, prima dell’arrivo della pandemia, ho frequentato un Master di pittura digitale a Roma presso la Genius Academy che mi ha permesso di trovare l’espressività della colorazione analogica in quella digitale. Ah, mi stavo dimenticando di dire che da una decina di anni, sono io stessa insegnante di colorazione!
Ovviamente amo i fumetti a colori anche se nella mia libreria ci sono molti volumi in bianco e nero. Non ho un genere o tipologia preferita, amo le belle storie, quelle che ti tengono ore sul libro finché non lo finisci (come mi è successo con “Habibi” di Thompson) e i volumi ben fatti con tavole che sono autentiche opere d’arte.

- PERCHE' FAI QUESTO LAVORO? QUAL E' IL TUO OBBIETTIVO?
Faccio questo lavoro perché volevo fare qualcosa nella vita che mi stimolasse ogni giorno, che non mi annoiasse mai e, soprattutto, mi stupisse sempre. Non ho un obiettivo, qualche anno fa sarebbe stato quello di pubblicare un fumetto, ma ora è diventata una voglia continua di esprimermi col colore in maniera differente su ogni progetto. Tendenzialmente sono iperattiva e ho poco senso di attenzione a lungo termine, quindi, nel mio lavoro, ho la costante voglia di cambiare a livello tecnico, stile e modo di raccontare.

- CHE PROGETTO HAI REALIZZATO PER TATAI LAB, E CHE PROGETTO STAI REALIZZANDO (senza spoiler), CE NE PUOI PARLARE?
Per Tatai Lab sto colorando le tavole della trilogia “Gli ultimi giorni” creato coi miei soci dei Silly Nostalgic Kids, ovvero Tommaso Valsecchi (sceneggiatura) e Francesco Castelli (disegno). Posso dire solo che è un lavoro a cui tengo moltissimo. Ho studiato già tutta l’atmosfera principale della storia e, ora, sono nella fase di realizzazione delle tavole che sono tutte colorate a mano con una post produzione digitale abbastanza invasiva. Le sto letteralmente amando.

- COSA PENSI DEL MERCATO DEL FUMETTO OGGI, SIA PER QUANTO RIGUARDA QUELLO ITALIANO CHE INTERNAZIONALE, ANCHE IN RELAZIONE AD ALTRI MEDIA DI INTRATTENIMENTO (VIENE DA PENSARE, SUBITO, PER ESEMPIO AI VIDEOGIOCHI)?
Sicuramente il mercato del fumetto Italiano è differente rispetto a quello di quando io ero ragazzina. Il cambiamento delle edicole e i volumi a fumetti nelle librerie, sono un passo diverso dal fumetto seriale. Ci sono molte più fumetterie e sono un tripudio di volumi di tutti i tipi, c’è sempre l’imbarazzo della scelta.
I cartoni animati e i videogiochi sono sempre arrivati a un pubblico più vasto, e se adesso la loro creazione dovesse originarsi da un fumetto o viceversa, ben venga. Anche perché questo passaggio genera nuovo (e tanto) lavoro ai disegnatori.

- QUALI SONO I "PRO" DI FARE IL LAVORO DI FUMETTISTA?
Quale altro lavoro ti permette di raccontare, disegnare e colorare storie come quando si era bambini? Nessuno! Io mi sveglio alla mattina felice di mettermi alla scrivania tra i miei barattoli di colori e la tavoletta grafica. A volte coloro ore e ore di file senza accorgermi del tempo che passa. E la soddisfazione di vedere il tuo volume in mano a un ragazzino tutto concentrato nella lettura è infinita.

- E I "CONTRO"?
È un lavoro e, come tutti i lavori, ha i suoi lati negativi ma per me non sono un problema, ho trovato il mio equilibrio.

- CHE IMPATTO HANNO (/HANNO AVUTO) I SOCIAL MEDIA NEL TUO STILE, NEL TUO MODO DI LAVORARE E NEGLI OBIETTIVI CHE TI PONI DI RAGGIUNGERE?
Premetto che non sono molto social. Inizialmente li usavo per stare in contatto con gli amici lontani, un po’ per sentirli più vicini. Poi ho iniziato a seguire editori, autori e giovani esordienti che condividono i loro lavori, le novità, le nuove uscite e i progetti in cantiere. Lo uso più come modo per tenermi aggiornata sul lavoro degli altri e su quello che succede nel mondo del fumetto. Tra l’altro, sui social, ci sono anche un sacco di scuole che organizzano lezioni, workshop e incontri: una bellissima vetrina per scegliere cosa continuare a studiare.

- COME VEDI IL FUTURO DEI FUMETTI? COME VORRESTI SI EVOLVESSERO, SOPRATTUTTO IN RIFERIMENTO AL MERCATO E AI LETTORI ITALIANI?
Mmmmh… A livello utopico mi piacerebbe che il fumetto fosse considerato allo stesso livello del romanzo “scritto”, catalizzando il grande pubblico (anche se con alcuni grandi autori è già accaduto negli ultimi anni). Ma nella realtà non saprei, perché è vero che col disegno illustrato ci si avvicina di più a un dipinto, a una pittura, ma dall’altro, la crescita della tecnologia fa pensare a un futuro di più interattivo e dinamico, quasi animato.
Chissà, magari alla fine, coesisteranno entrambi per soddisfare sia gli amanti della carta che i nativi digitali.

 

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