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Progetto "Kaya" - Work in progress

11 Dicembre 2020
Kaya - Cavallini/Barbato/Lanfranconi/Tenderini

Il progetto "Kaya" nasce almeno 3 anni fa, in un periodo in cui Linda Cavallini stava scrivendo dei soggetti per alcune storie al di fuori dell'universo di Lumina
Ci fu subito chiaro che l'unica sceneggiatrice che avrebbe potuto strutturare la storia che Lia aveva in mente era Paola Babarto, per tematiche, atmosfera, ritmo ed emozioni, la famosa scrittrice di Dylan Dog era perfetta per questo compito!
Ma chi poteva aiutarci a sviluppare il setting grafico del libro? In fin dei conti eravamo (e siamo) nel bel mezzo dello sviluppo del nostro progetto sci-fi più importante, ed era impensabile riuscire a disegnare, parallelamente, un altro libro di quella portata tecnica.
Anche in questo caso la risposta non tardò ad arrivare: "proviamo a chiedere a Lore (Lanfranconi -ndr)". 
Ricordo ancora quando gli facecemmo la proposta, nel bel mezzo di uno dei Cartoomics più entusiasmanti per Tatai Lab (ah... le fiere, quanto ci mancano! :( )
Lore accettò subito e da lì parti la nostra avventura su "Kaya".

Dopo un primo periodo, lento di "assestamento tecnico" (prima di realizzare un libro, bisogna imparare a realizzarlo! :D), con lo sviluppo di un paio di tavole (siamo partiti da quella che sarà la tavola numero 8) per prendere le misure su "chi doveva sviluppare cosa", sia io che Lore abbiamo acquisito una certa autonomia creativa: ora, a distanza di qualche mese dall'inizio dei lavori, siamo perfettamente coordinati su ciò che ognuno di noi deve disegnare, in proporzione a quello che svilupperà l'altro. Di Lia possiamo anche non parlarne (ma è importantissimo, invece farlo), perché il suo lavoro è talmente sempre perfetto e potente, che la sua facilità a gestire la produzione di questo tipi di libri è invidiabile.

Ora ci stiamo avvicinando alla metà (sviluppata) del libro, la nostra tecnica (e quindi il divertimento) è cresciuta esponenzialmente, ogni tavola, ogni vignetta non rappresenta più uno scoglio da superare, ma una sfida da vincere con serenità, un pretesto per raggiungere risultati estetici tra i più "sperimentali".

Questa vignetta nello specifico, che ho sviluppato personalmente, ha in sé molte caratteristiche interessanti:
- è costruita su 1208 livelli diversi di photoshop (la copertina del primo Lumina toccava i 1000 livelli).
- è costruita totalmente su un'idea di prospettiva intuitiva e non matematica: ciò che volevo provare a fare, era costruire una scena che potesse in qualche modo "muoversi" e che si slegasse il più possibile dalla rigidità e freddezza della perfezione informatica del computer. L'unico modo per farlo era costruire tutti gli ingombri a mano, utilizzando poche linee di riferimento, e andando a definire il tutto sempre "a mano libera". (- forse anche per questo ho avuto bisogno di molti livelli di "perfezionamento" delle forme).
- chiaramente, c'è un utilizzo (sempre più "limitato" ma "efficace") dell'Hyperflat.
- aspettiamo che Lia ci aggiunga i personaggi per capire se avremo centrato il focus della scena: sviluppare una situazione di "vertigine" e "profondità".

A QUESTO LINK potete gustare un work in progress di varie fasi del lavoro.
Se vi va, approfondite con noi lo sviluppo dei nostri libri, perché ne varrà la pena (qualora, poi, vogliate leggerli) per capire l'essenza profonda del nostro lavoro.
 

Emanuele Tenderini
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